In Diocesi abbiamo celebrato uno splendido 2 Febbraio: giornata della vita consacrata.
In mattinata ci siamo trovati al Convento di S. Nicandro di Venafro. Eravamo in 26, tutti i religiosi della Diocesi, 4 Suore, in rappresentanza delle consacrate, impegnate nella scuola materna, 4 giovani professi (comunità il Mandorlo) e tre aspirati alla vita consacrata (comunità Totus Tuus). Dopo il saluto di P. Celeste al Vescovo e ai presenti, P. Antonello Gravante ci ha presentato in modo molto incisivo la lettera del Papa ai Consacrati che è suddivisa in tre parti: Gli obbiettivi, le attese e gli orizzonti. Ha detto che la grande spinta del Papa a svegliare il mondo si potrà realizzare solo con un rinnovamento interiore profondo perché la Chiese cresce per attrazione.
Il Vescovo ha sviluppato il difficile tema, la perseveranza dei consacrati nella cultura del provvisorio leggendoci alcuni numeri di Evangelii Gaudium
Parte dal tema del provvisorio che il Papa ha usato la prima volta il 5 Luglio nel carcere di Isernia. Leggendo i nn° 81 e 83 ci ha parlato dell'accidia e della mondanità spirituale che ci portano a centrarci su noi stessi e non su Gesù e diventano una minaccia alla nostra perseveranza. Ha terminato questa parte con la frase del Papa:"non fatevi rubare la speranza".
Ha poi affrontato il tema che sta molto a cuore al Papa, ma anche al nostro Vescovo: uscite e non essere rinchiusi in se stessi, anche qui ci ha ricordato la forza che ci spinge ad uscire con le parole del Papa: "non fatevi rubare il Vangelo". Ha terminato leggendo il numero 264 e ci ha detto che ci sarà perseveranza solo se vi sarà l'incontro personale con Gesù, se si ricupera la vita contemplativa.Essere contemplativi nell'azione. E' seguito il dialogo con alcune domande ai relatori e con una riflessione su ciò che vogliamo fare in Diocesi in questo anno speciale. Vogliamo mettere in risalto la vita consacrata nella giornata mondiale di preghiera per le vocazioni, preparare, con una commissione ristretta, la presentazione dei nostri carismi attraverso pannelli e un libretto. Dopo l'angelus P. Antonello ci ha offerto un ottimo pranzo che ci ha permesso di vivere la fraternità.
Nel pomeriggio, alle ore 16,30, le Religiose e alcuni rappresentanti dei Religiosi si sono ritrovati a S. Pietro Celestino per celebrare, come Vita Consacrata, il Giubileo celestiniano. Dopo la proclamazione del Vangelo della Presentazione e un momento di preghiera, p. Aniello Rivetti OMI ci ha presentato S. Pietro Celestino fermandosi su tre punti. Uscire da se stessi, il senso vero della povertà e dell'umiltà in S. Pietro Celestino e in noi. Dopo la preghiera al Santo è iniziato il nostro pellegrinaggio verso la Cattedrale. Abbiamo recitato il S. Rosario intercalato dalle litanie dei Santi. Dopo il canto dei Vespri, con il Lucernario, il Vescovo ha iniziato la celebrazione Eucaristica. Dopo l'omelia, i Religiosi presenti, davanti al Vescovo e a tutta la comunità, hanno rinnovato i voti religiosi. Alla processione offertoriale le consacrate hanno portato i simboli dei voti Religiosi e le lampade accese segno della loro vita. Sr Giuseppina ne ha illustrato molto bene il significato. La responsabile, Sr Daniela, ha fatto preparare un bel libretto per lo svolgimento ordinato di questa bella celebrazione. Interessante è stata la presenza dei bambini che si preparano alla prima comunione che, con stupore, hanno fissato i segni portati dalle Suore all'altare: la parola, il cuore e i sandali segno dei voti religiosi.
Anche la gente alla fine ha espresso tutta la sua gioia nel vivere questo grande momento di spiritualità.
P. Celeste