Mons. Filiberto de Bruillard fonda i Missionari de La Salette

Mons. Filiberto de Bruillard fonda i Missionari de La Salette
In una seconda lettera del 1° maggio 1852 il Vescovo annuncia alla diocesi la costruzione del Santuario sulla montagna della apparizione: la benedizione della prima pietra avviene il 25 dello stesso mese. Inoltre il vescovo fonda una comunità di missionari diocesani incaricati di ufficiare il Pellegrinaggio nella stagione estiva, e di predicare missioni in diocesi durante l’inverno. Essi si chiameranno Missionari di Nostra Signora de La Salette.
Ecco parte del testo: “ Per quanto importante sia l’erezione di un Santuario, vi è qualcosa di più importante ancora: sono dei ministri della religione, destinati a servirlo, a rac¬cogliere i pii pellegrini, a far loro ascoltare la parola di Dio, a esercitare verso di loro il ministero della ricon-ciliazione, ad amministrare l'augusto Sacramento dei no¬stri altari, ad essere per tutti i dispensatori fedeli dei misteri di Dio e dei tesori spirituali della Chiesa (1 Cor. 4,1).
« Questi sacerdoti si chiameranno Missionari di No¬stra Signora de La Salette; la loro istituzione e la loro esistenza, come il santuario stesso, saranno un monu¬mento eterno, un ricordo perenne della misericordiosa Apparizione di Maria.
« Questi sacerdoti, scelti fra molti per essere i mo¬delli e gli ausiliari del clero della città e delle campagne, avranno una residenza abituale nella città episcopale. Sog¬giorneranno sulla Montagna durante la stagione dèi pel¬legrinaggi; durante l'inverno evangelizzeranno le diverse parrocchie della Diocesi...
« Questo corpo di Missionari è come il sigillo messo alle altre iniziative che, per la grazia di Dio, ci è stato concesso di promuovere...
« Un nuovo santuario a Maria, un corpo di missio¬nari diocesani: queste due opere non sono diventate pos¬sibili che in conseguenza dell'Apparizione e ne perpetue¬ranno la memoria per sempre ».
Il Vescovo scelse alcuni membri del suo clero e li inviò sulla S. Montagna con la sua benedizione, ma senza denaro e senz'alloggio. Conosciamo i nomi di questi primi volenterosi: Burnoud, superiore, Sibillat, Denaz (8). Nel 1853 si aggregarono Bonvallet, Archier, Chevrier, Ri¬chard, Berlioz e altri.
Il Vescovo pensava a questi Missionari come ad un corpo di Sacerdoti oblati che vivono in comunità che, d’estate, animano il Santuario e, d’inverno, la Diocesi. Essi saranno Ministri della Parola, dispensatori dei Santi misteri in vista della Riconciliazione.
Passati gli ottantasette anni, il Vescovo rende pubbliche le sue dimissioni il 21 novembre 1852, e il 26 la nomina del suo successore il vicario generale di Aix: Jacques Marie Achille Ginoulhiac.
Mons. Ginouilhiac ,Vescovo Legislatore Il nuovo vescovo , dinanzi al polverone degli oppositori, riprende in mano il fatto de la Salette e, con estrema lucidità e dettagliate argomentazioni, conferma la scrupolosità del giudizio canonico del suo predecessore del 19 settembre 1951. I primi missionari, a contatto con il messaggio, intuiscono che Maria chieda loro un impegno più profondo, desiderio che viene sintetizzato da P. Denaz dopo una novena :
LETTERA DI P. DENAZ A MONS. GINOULHIAC del 4 Agosto 1855
Monsignore, giunto all’ultimo giorno della nostra novena e, prevedendo che le occupazioni di domani potrebbero togliermi il tempo di rendervi conto del risultato, per quanto mi riguarda, io vengo a deporre il mio voto ai vostri piedi o monsignore. La vita religiosa con i suoi tre voti, temporanei per ora, ma con l’intenzione di renderli perpetui dopo questo periodo, intenzione e tendenza formulate nella costituzione come condizione di ammissione ai voti temporanei, tale è la mia scelta e tale è il mio voto.
I motivi che mi hanno determinato sono i seguenti:
1- Io sono convinto che Nostra Signora de La Salette vuole una Congregazione che sia in rapporto con l’importanza e l’estensione dell’opera che Lei stessa è venuta ad iniziare sulla Montagna de La Salette il 19 settembre 1846. E di conseguenza ella vuole una congregazione che abbia in se stessa delle condizioni di vita e di durata; che possa estendersi al di là dei confini della diocesi che ne è la culla e il centro: che possa avere in ogni luogo delle succursali, così come il Santuario principale venga riprodotto tramite cappelle locali erette sotto il medesimo titolo e in ricordo della stessa Apparizione.
2 – La Congregazione di Nostra Signora de La Salette non può offrire tali condizioni di durata e di estensione senza la base dei voti di obbedienza, di povertà ecc.
3 – Lo scopo della Divina Messaggera deve essere di opporre ai costumi della società uno specifico rimedio. Ora se non mi inganno, i mali che corrodono la società sono la cupidigia, la sensualità il desiderio di dominio. I Missionari di Nostra Signora de La Salette devono, dunque, opporvi il distacco volontario, la vita di mortificazione e penitenza, virtù che non possono sussistere senza i tre voti di povertà, di castità di obbedienza.
Tali sono, Monsignore, i motivi che hanno determinato la mia scelta. I mezzi di sussistenza di questa congregazione si troveranno nell’opera stessa. Sua Eccellenza può impegnare queste risorse per la durata dei voti temporanei e al termine di tali voti, il Sovrano Pontefice, che riceverà i voti perpetui, sanzionerà la concessione perpetua degli utili dei Pellegrinaggi e dell’opera. Il Vescovado può conservare la nuda proprietà degli immobili. I Religiosi di Nostra Signora de La Salette avranno un solo e medesimo interesse con la Congregazione dei Missionari. La coabitazione e l’armonia non potranno sussistere con altre condizioni. Voglia Sua Eccellenza gradire questa espressione semplice e sincera del desiderio e delle intenzioni, che osa esprimere Monsignore, il più piccolo e il più inutile, ma al contempo il più riconoscente e sottomesso fra i suoi figli in Cristo e Maria.
Questo documento fa parte della carta di fondazione del nostro Istituto. Il Vescovo non solo aveva suggerito la novena di preparazione, scrive la prima costituzione dei Missionari de La Salette e il 2 Febbraio del 1858 riceve nelle sue mani i primi voti Religiosi. Per cui la società dei missionari diocesani diventa una comunità religiosa. In questo cammino di ricerca è anche molto importante la figura del P. Archier. E’ proprio in questo anno che viene accolto in noviziato un giovane sacerdote della Diocesi di Aix en Provence da dove proveniva il Vescovo, il P. Silvano Maria Giraud che sarà il religioso che con più profondità è entrato nel mistero e nella grazia de La Salette.
Mons Armand-Joseph Fava
Questo vescovo che proveniva dalla Martinique aiuta l’istituto, dinanzi le lacrime di Maria e l’invio missionario, a dare una preminenza a quest’ultimo “Fatelo passare a tutto il mio popolo”. Spinge l’Istituto a diventare di diritto pontificio nel 1878 e addirittura, nel 1880 benedice i primi missionari che partono per la Norvegia.
Il nuovo istituto In conclusione possiamo dire. I Missionari della Salette devono la loro origine a Maria e alla chiesa. Il cuore e il Carisma del nuovo Istituto è l’apparizione e il Messaggio di Maria. Ma le opere di Dio si realizzano attraverso la Chiesa e noi; in quest’opera abbiamo: de Bruillard sapiente vescovo fondatore; Ginouilhiac vescovo legislatore; Fava vescovo della spinta missionaria. Dall’altro lato, in questo cammino di discernimento, vi erano tre grandi missionari: Denaz, Archier e Giraud.
P. Celeste Cerroni

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