Maria e i segni dei tempi

Maria e i segni dei tempi

Dicembre 2020

Maria insegna a interpretare il corso della storia…

Il titolo di questa sezione, ci consente di assaporare una duplice realtà:

1. la profonda continuità tra i profeti biblici e la “Bella Signora di La Salette” e 

2. la forte matrice biblica propria di un’autentica spiritualità sallettina. 

Non a caso, il defunto cardinale di Milano, Carlo Maria Martini S.J., era solito dire che tra le maggiori apparizioni Mariane, l’Apparizione di La Salette è quella che più rivela tratti e caratteristiche tipicamente biblici.

Al fine di evidenziare questa continuità, vorrei accostare l’apparizione di Nostra Signora di La Salette attraverso il modello ‘profetico’ elaborato dal filosofo e teologo ebreo Abraham Joshua Heschel. Quando interpretiamo l’apparizione della “Bella Signora” a La Salette attraverso l’opera di Joshua A. Heschel, Il Messaggio dei Profeti, possiamo evidenziare i seguenti punti.

Primo: come i Profeti biblici, “La Bella Signora” chiama alla conversione. Le parole di Maria che aprono il messaggio così come i suoi ammonimenti introdotti da “Se il popolo non si sottomette […]” e “Se questa gente si convertirà […]” risuonano, per noi, come un invito a ritornare al Signore. Conversione nella Bibbia, non significa soltanto cessare di fare il male per abbracciare il bene, ma anche volgersi maggiormente verso il Signore. Secondo quest’accezione, la conversione, piuttosto che essere un singolo atto, si configura come un graduale processo di trasformazione che mira ad assimilarci al Figlio, per vivere come Lui ha vissuto, a fare nostre le sue scelte.

Secondo: i vari riferimenti alla concreta situazione storica contenuti nel messaggio accentuano la presenza “profetica” di Maria a La Salette. Come i Profeti biblici, “La Bella Signora di La Salette” incarna una spiritualità profondamente ancorata alla storia, ma con lo sguardo volto al cielo. Contestualizzate nella situazione storica, le parole della “Bella Signora”, come le parole dei Profeti biblici, sono un appello accorato che mira a cambiare, dall’interno, la vita dei suoi destinatari e della storia. Un cambiamento che risulta possibile attraverso delle relazioni ‘giuste’ tra noi e il Signore, noi e il creato, e gli uni con gli altri. A La Salette la “Bella Signora” ci ricorda che il legame tra responsabilità umana, giustizia e storia è così profondo da decidere tanto il successo quanto il fallimento sia sociale che individuale.

Terzo: come i Profeti biblici, Maria, a La Salette, ci insegna a interpretare il corso della storia con gli occhi della fede; ci insegna a intus-legere, nella storia, la voce di Dio; ci insegna a discernere quanto conduce al Signore e quanto invece ci allontana da Lui.

Quarto: come i profeti biblici, Maria, a La Salette, si fa portavoce di un Dio che, come amava affermare Joshua A. Heschel, è alla ricerca dell’uomo, di ciascuno di noi. A La Salette, Maria risveglia in noi questa consapevolezza, che Dio è un Dio pellegrino, coinvolto in un “esodo divino” perché alla ricerca dei suoi figli. 

Quinto: come i Profeti biblici, “la Bella Signora di La Salette” appare non per comunicarci verità astratte su Dio o per darci norme religiose da seguire meticolosamente, quanto piuttosto per ricordarci, attraverso le sue lacrime, che il Dio biblico è un Dio “patetico”, ricco di pathos, nel senso primigenio della radice greca del termine che significa ‘emozione’, ‘sentimento’, ‘passione’, ‘patimento’. Dio patisce per noi. Il Figlio ha patito per noi. E la “Bella Signora di La Salette” patisce per i suoi figli. Anche questo è un tratto che caratterizza i Profeti biblici: di fatto, tutta la profezia biblica è un costante grido che Dio non è indifferente al male.

Le parole di Maria a La Salette, come le parole dei Profeti dell’Antico Israele, non predicono alcun futuro. Piuttosto, sono parole che mostrano come Dio operi all’interno della nostra storia, e quale sia il nostro ruolo e la nostra responsabilità in questa interazione divino-umana. 

Tutta la creazione geme la riconciliazione…

«Se il raccolto si guasta, la colpa è vostra»

Il Figlio di Dio venne al mondo per ‘restaurare’ l’immagine e la somiglianza dell’uomo con Dio. È a questa creatura che il Creatore ha affidato il dominio del mondo, ma con maggiore precisione per “guidare la terra”. Tuttavia, l’uomo va spesso oltre la responsabilità che ha ricevuto dal suo Creatore. E quando si comporta oltre i limiti attrae disgrazie per se stesso e per l’universo. 

Il messaggio di Nostra Signora a La Salette mostra esattamente la discrepanza tra natura e uomo ogni volta che non lavora in armonia con Dio. Il deterioramento del raccolto è sentito come la punizione di Dio perché l’uomo vuole essere autosufficiente. È noto che un umanesimo senza Dio porta a incalcolabili disastri. 

Considerata da San Giovanni Paolo II come “il cuore delle profezie di Maria”, nel messaggio di La Salette la denuncia del deplorevole stato morale del mondo che si incarna nell’indifferenza religiosa spicca in primo luogo. La situazione è peggiorata al punto che la Madonna ha minacciato di smettere di tenere il braccio di suo Figlio. Su La Salette e i suoi segni profetici, dice ancora Giovanni Paolo II: “Maria, Madre piena di amore, ha mostrato in questo luogo la sua tristezza per il male morale dell’umanità. Attraverso le sue lacrime, ci aiuta a meglio comprendere la dolorosa gravità del peccato, il rifiuto di Dio, ma anche la fedeltà appassionata che suo Figlio nutre per i suoi figli, Lui, il Redentore, il cui amore è ferito dalla dimenticanza a dal rifiuto”.

Il messaggio di La Salette è attuale in questo mondo che sembra sempre più ripetere gli errori che Maria è venuta a correggere attraverso il messaggio trasmesso a Massimino e Melania. Sottomissione a Cristo, penitenza e vita piena di preghiera sono i grandi ingredienti che la Bella Signora ci propone per la nostra conseguente riconciliazione con Dio. 

Questo carattere profetico dell’apparizione a La Salette è evidente nei segni che lei stessa porta, il simbolo del grande messaggio della Vergine di La Salette: la croce al centro, a sinistra è il martello e le tenaglie sul lato destro. Mentre il martello simboleggia i peccati dell’umanità che inchiodano a Gesù crocifisso, le tenaglie simboleggiano la preghiera e la conversione. 

La nostra missione di ambasciatori di Cristo ci porta ad assumerci la responsabilità che Maria ha affidato ai vedenti, ad andare da tutte le persone, cioè a ricordare alle persone il loro dovere di lasciarsi guidare dall’unico maestro, Gesù Cristo. Quando ciò accade, quando gli uomini aderiscono alla chiamata alla conversione, “le pietre e le rocce si muteranno in mucchi di grano”. Maria è chiara nel risvegliare in noi la profonda radice dei mali che il mondo soffre e può soffrire se il cambiamento, la sottomissione a Cristo non derivano dall’uomo. Maria ci invita a ritornare a Dio attraverso Cristo, la cui regalità cerca di ristabilire la rettitudine delle anime ovunque.

Maria è il segno della nuova alleanza…

È molto difficile accettare le parole di Maria nel suo Messaggio: “Se il raccolto si guasta, la colpa è vostra”. Ma esse esprimono la verità circa il fatto che il male non proviene da Dio, ma dalle sue creature. Dapprima erano Lucifero ed i suoi seguaci a farlo, poi – i primi uomini che erano stati ingannati. La nostra cattiva gestione del mondo porta alla sua corruzione. Questa confessione di Maria non solo contiene una profezia oppure un giudizio sulla situazione attuale, ma essa a ciascuno di noi, ricorda da dove proviene il male. Lo dice Colei che non può essere accusata di alcun atto di disobbedienza alla volontà di Dio. Il suo “Fiat” era ed è presente in ogni suo pensiero, in ogni parola e in ogni azione, senza alcuna trascuratezza.

Il primo comandamento di Dio rivolto ad Adamo ed Eva: “Siate fecondi e moltiplicatevi, riempite la terra; soggiogatela e dominate” (Gen 1,28), non è stato mai revocato. Ma dopo il peccato originale la situazione è peggiorata, e questo degrado non cesserà fino alla fine del mondo. Tutto ciò che intorno a noi si guasta, è causato da noi stessi, sollecitati dall’inganno di Satana, la cui disobbedienza verso Dio provoca le incessanti insidie e tentazioni che ci assalgono. Segni dei tempi sono tutti gli avvenimenti che accadono nella storia di ciascuno di noi.

Se seguiremo l’ammonizione di Maria, la quale ci ricorda che – parafrasando – la terra non ci è soggiogata fino in fondo e che sempre qualcosa si guasta, allora cesseremo di incolpare Dio e il mondo per tutto il male che ci accade. La nostra corretta lettura dei segni dei tempi, la dobbiamo confermare, prima di tutto, mostrando la nostra gratitudine e benedicendo Dio per l’esistenza che Egli ha dato a ciascuno di noi e per la vocazione alla vita eterna nel Cielo; inoltre, dobbiamo essere riconoscenti a Dio per il fatto che, nonostante la nostra disobbedienza e slealtà, il Signore nella sua misericordia ci concede la grazia e ci aiuta a mettere ordine in mezzo alla confusione che noi stessi abbiamo creato. In tal contesto l’incarnazione di Gesù Cristo, Figlio di Dio, appare un rimedio necessario e ci aiuta a risollevarci nell’umile e perseverante opera di portare il bene a questo mondo, il quale soffre anche per il danno subìto.

Tutto il male che ci colpisce è un segno permanente che ci siamo lasciati convincere da Satana che si possa criticare e giudicare Dio, accusandolo di gestire male il mondo che Egli stesso ha creato. Dio non ha mai revocato la sua decisione di dare la Terra in affitto all’uomo. La responsabilità per tutto ciò che succede qui ricade solo sull’uomo, su tutti gli uomini e le donne. Ciascuno ne è responsabile davanti a Dio.

Perciò possiamo dire che praticamente esiste solo un segno permanente, rievocato da Maria – il segno che Ella a La Salette indica precisamente nel raccolto guastato. Lo rivela la parola di Dio indirizzata ad Adamo prima della sua espulsione dall’Eden:

“Poiché hai ascoltato la voce di tua moglie e hai mangiato dell’albero, di cui ti avevo comandato: Non ne devi mangiare, maledetto sia il suolo per causa tua! Con dolore ne trarrai il cibo per tutti i giorni della tua vita. Spine e cardi produrrà per te e mangerai l’erba campestre. Con il sudore del tuo volto mangerai il pane; finché tornerai alla terra, perché da essa sei stato tratto: polvere tu sei e in polvere tornerai!” (Gen 3,17-19).

Flavio Gilio MS

Eusébio Kangupe MS

Karol Porczak MS

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