MARIA MADRE DI RICONCILIAZIONE

1- UNA MADRE TRA DI NOI

Dal Vangelo di Giovanni 19, 25-27
25 Stavano presso la croce di Gesù sua madre, la sorella di sua madre, Maria madre di Clèopa e Maria di Màgdala.26Gesù allora, vedendo la madre e accanto a lei il discepolo che egli amava, disse alla madre: «Donna, ecco tuo figlio!». 27 Poi disse al discepolo: «Ecco tua madre!». E da quell'ora il discepolo l'accolse con sé.
Questo è il Vangelo che la chiesa ha scelto per la messa de La Salette. Per chi sale al Santuario e per noi oggi, dopo aver ascoltato il Messaggio, la prima esperienza concreta è questa: A La Salette Maria appare come una Madre tra noi.

a- Massimino nel vedere questa Bella Signora che piangeva e soprattutto il vestito che aveva dice in un interrogatorio: “sembrava una mamma di Valjouffraj venuta su questo monte a piangere”. Infatti la Madonna aveva cuffia, scialle, un bel vestito, il grembiule, questo era il vestito festivo delle donne di quei paesi di montagna. Ha poi aggiunto: “io volevo dirle: non piangete, vi consoleremo noi”

b- I due ragazzi odono all’improvviso una voce, come una musica all’orecchio che li invita: “venite avanti figli miei, non abbiate paura” I ragazzi attratti dalla dolcezza di questo invito corrono incontro a Lei che nel frattempo si alza e fa 4 passi. Che madre! Oggi, all’inizio di questo incontro, dice anche a noi: Vieni avanti figlio mio, non aver paura, sono qui per raccontarti una grande e bella notizia.

c- Con quanta tenerezza Lei, per 6 volte, nel suo Messaggio pronuncia l’espressione “Figli miei” e una volta al singolare dice:”ma tu figlio mio”.

d- Sei volte, parlando di Gesù, lo chiama “Mio Figlio”. Maria appare a La Salette per aiutare “noi suoi figli” ad incontrare suo Figlio. Lei è la Madre del Vangelo che ci porta a Gesù e ci dice:”fate tutto quello che vi dirà”. Questo è anche il cammino che faremo in questi giorni che culmineranno nella celebrazione del perdono di Assisi

e- Se contempliamo la seconda scena dell’Apparizione vediamo Maria con i piedi per terra e i due ragazzi talmente vicini a Lei che “ nessuno poteva passare tra loro e Lei”. Guardate che bella questa Madre che, piangendo, si piega per parlare con i suoi figli. Oggi si china su di noi. Vuole parlare a ciascuno di noi.

Canto: Vergin de La Salette

2- MADRE DI RICONCILIAZIONE

Maria è invocata come la Riconciliatrice dei Peccatori. Diciamo insieme:
“ Nostra Signora de La Salette Riconciliatrice dei peccatori,pregate sempre per noi che a Te ricorriamo.”
Nella Messa in Onore della Madonna de La Salette la preghiera dataci dalla Chiesa dice:
“O Dio, che hai riconciliato a te il mondo nel sangue prezioso del tuo Figlio e a Lui,ai piedi della Croce hai associato Maria, sua madre, come Riconciliatrice dei peccatori, per la sua materna intercessione concedi a noi il perdono delle colpe e una rinnovata esperienza del tuo amore”.
 
1° Segno: IL CROCIFISSO DE LA SALETTE - RICONCILIARSI CON DIO
Maria appare con questo grande Crocifisso sul petto. I bambini, mentre fissano la Madonna, durante il lungo discorso, si accorgono che la sorgente di tutta quella luce che impregna la vita della “Bella Signora” e crea un alone che avvolge anche loro due è il Crocifisso che porta sul suo cuore. E’ talmente luminoso che a momenti sembrava vivo, che si muovesse. Non ci ricorda “L’agnello immolato che sta ritto dinanzi al Padre e intercede per noi?” (Apocalisse). E’ il Crocifisso/Risorto, il Cristo della Pasqua, il centro della vita di Maria e che deve diventare anche il centro della nostra vita.
Ai lati del Crocifisso vi è il martello che serve per inchiodare, quindi segno del peccato. Le tenaglie servono per togliere i chiodi, quindi segno della riparazione e del nostro impegno a lenire e curare le ferite dei Crocifissi di oggi; sono il segno della chiamata di tutti alla santità.
A La Salette Maria piangendo ci chiede di ritornare a Dio; infatti inizia il suo Messaggio ricordandoci il peccato centrale “Se il mio popolo non vuole sottomettersi”. Il nostro peccato ci fa rivivere il peccato di Adamo ed Eva che consiste nel non voler vivere da figli di Dio, ma nella superbia, essere come Lui
Poi Maria piangendo ci ricorda che questo rifiuto di Dio si concretizza: a- Nel rifiuto del giorno della festa e del Signore:
“ Vi ho dato sei giorni per lavorare, mi sono riservato il settimo e nessuno me lo vuol concedere”
b- Invece di adorare il nome di Gesù, infatti non c’è altro nome nel quale veniamo salvati, Lei dice:
“coloro che conducono i carri non fanno che bestemmiare il nume di mio Figlio. Sono queste le due cose che tannto aggravano il braccio di mio Figlio”
Per ritornare a Lui, nella seconda parte del Messaggio, Maria ci indica questa via:
- pregare bene ogni giorno sera e mattino
- celebrare consapevolmente e attivamente la domenica come giorno del Signore in cui la comunità si riunisce attorno al Risorto e alla sua mensa, fatta della Parola e del Pane
- vivere in pienezza il tempo di grazia e “favorevole” della conversione e del perdono dei peccati
- vivere intensamente la quaresima che ci porta riscoperta della vera identità di Gesù e ,con Maria, ci si rimette alla sua sequela.
- sapere che ogni nostro attimo e la storia di ogni essere umano è avvolta dalla presenza e dall’amore di Dio (terra di Coin).
L’icona centrale dell’Apparizione de La Salette è Maria ai piedi della Croce di Gesù.
 
2° Segno: Maria appare con il Grembiule Riconciliarsi con il fratello
A La Salette vi è anche l’icona di Maria di Nazareth “la Serva del Signore”.
- Appare con il grembiule del servizio e per farsi capire dai ragazzi, Maria nella seconda parte del Messaggio parla il dialetto di Corps.
– Piange perché vi è la carestia, ed è proprio della concretezza di una madre il modo con cui Maria ci parla del grano, patate,noci,uva che si guastano; soprattutto piange perché i bambini “muoiono tra le braccia dei loro cari”.
- Maria ci dice: “E’ per colpa vostra e voi non ci fate caso”. Infatti in quel periodo come oggi a farla da padrone è l’egoismo ( i ricchi si accaparravano il grano per venderlo ad un prezzo maggiore; oggi la nostra società al centro mette la finanza, il guadagno e non il servizio dell’uomo)
– Maria, come Gesù nell’ultima cena, si presenta con il grembiule e ci chiede di ritornare ad essere suoi figli; se siamo suoi figli siamo fratelli tra noi. Ecco il forte invito della Serva del Signore: * Ricostituite la fraternità, come?: *” Con ogni umiltà, dolcezza e magnanimità, sopportandovi a vicenda nell’amore, avendo a cuore di conservare l’unità dello spirito per mezzo del vincolo della pace” (Ef 4,1-2)
* Superate il vostro egoismo e apritevi alla solidarietà e non abbiate paura di mettere i nostri piccoli doni (cinque pani e due pesci) nelle mani di Gesù; Lui solo saprà moltiplicarli ed evitare che tanti nostri fratelli muoiano di fame sia materiale che spirituale.
* Diventate la Chiesa del grembiule! Solo se avremo servito, potremo parlare e saremo creduti. Maria vuole accendere il nostro cuore e il nostro impegno per il volontariato, per il servizio, nelle nostre comunità parrocchiali, a favore dei poveri e, per chi è chiamato da Gesù e da Maria, fare di tutta la sua vita un dono a Dio e ai fratelli.
 
3° Segno: Maria appare con le scarpe Riconciliarsi con il creato
Maria appare a La Salette come una donna matura (50 anni?) e non come la giovane della grotta di Massabielle (Lourdes). A differenza della altre apparizioni, a La Salette appare con le scarpe, prima si siede sulla roccia della Montagna poi cammina sul prato per 40 metri. – Perché ha le scarpe? * Ci vuole dire che Lei è la nostra sorella, anche Lei creatura; Lei che è “l’Immacolata” e la “Tutta santa” come la pregheremo nella festa dell’Assunta, scende nel Valloncello del Sezia per dirci simbolicamente che scende nei nostri valloncelli prodotti dal peccato. Ci chiede di ritornare a Suo Figlio; guidati da Lei che ci dice : “andiamo, figli miei” ci chiede di metterci alla sua sequela, seguirlo sulla via della Croce per raggiungere la Gloria. Infatti L’apparizione de La Salette termina con l’icona dell’Assunta. * Il prato sul quale poggiava i suoi piedi in quel periodo, dopo un’estate molto calda, era secco e aveva il colore giallo/avorio del deserto. Maria ci dice: come nel libro della genesi, il giardino della Creazione che l’uomo doveva custodire e coltivare è diventato,a causa del peccato, con il diluvio un luogo di morte, cosi voi con il vostro peccato avete ridotto il giardino di Dio in un deserto, dove c’è fame, morte, guerra, rifugiati. * Nel Messaggio di Maria dopo il primo “se” che abbiamo meditato poco sopra, proprio al centro del Messaggio pronuncia il secondo: “Se si convertono”. Ecco perché Maria appare a La Salette: per dirci che la conversione non è un’illusione; è una vera possibilità, gratuitamente dataci dal suo Figlio, morto per tutti perché tutti vivano in lui. La nostra conversione verso Dio e i fratelli sarà vera se ritorneremo ad amare la terra “la nostra casa comune.

“Possiamo affermare che il primo messaggio che La Salette offre al pellegrino è il suo rapporto con il creato proprio lì dove si sente piccolo e grato di poter contemplare uno scenario così bello”.(Heliodoro). La creazione è il primo libro attraverso il quale Dio ci parla. Il deserto deve tornare ad essere il giardino della creazione o della Risurrezione. Nel giardino della Risurrezione Maria Maddalena ( e oggi anche noi) si sente dire: “Donna perché piangi?” Poi Lei si rivolge all’ortolano e dice ” Se l’hai portato via tu dimmi dove l’hai posto che andrò a prenderlo”. Sentendosi chiamata per nome “Maria” scopre che il custode del giardino della Risurrezione è il Risorto. Noi chiamati per nome da Maria qui a Salmata dobbiamo scoprire che la custode di “nostra Madre Terra”, del giardino terrestre, è Maria che nel messaggio dice: “ mi è stato affidato il compito... - da chi? Da Gesù- ma voi non ci fate caso”
Possiamo perciò scoprire come Maria, con la sua apparizione voglia farci ricuperare le tre dimensioni strutturali che derivano dalla creazione: Riconciliti con Dio, con i fratelli e con il creato. Nessuno può viverne una tralasciando le altre. Ciascuno è impegnato sui tre fronti e ciascuno in maniera diversa secondo la sua vocazione, che se è cristiana non può tralasciare nessuna delle tre dimensioni; rotta una relazione si rompono tutte tre.

Solo con queste tre dimensioni essenziali l'uo¬mo è riconciliato con se stesso.
p. Celeste Cerroni MS
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