Lettera - Pasqua 2024
Santa Pasqua 2024 “Il nostro Redentore è risorto dai morti: cantiamo inni al Signore nostro Dio, Alleluia” (dalla liturgia) Carissimi Confratelli, con l’arrivo della Santa Pasqua desidero raggiungere idealmente ognuno di voi, ovunque... Czytaj więcej
Lettera - Pasqua 2024
Santa Pasqua 2024 “Il nostro Redentore è risorto dai morti: cantiamo inni al Signore nostro Dio, Alleluia” (dalla liturgia) Carissimi Confratelli, con l’arrivo della Santa Pasqua desidero raggiungere idealmente ognuno di voi, ovunque... Czytaj więcej
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Lettera del Superiore Generale

Natale 2023

Anno Nuovo 2024

“Vi annuncio una grande gioia: oggi è nato per voi un Salvatore, Cristo Signore”

(Lc 2,10-11)

Carissimi Confratelli,

sono davvero felice, unitamente al mio consiglio, di far giungere ancora una volta ad ognuno di voi, ovunque vi troviate nel mondo, nelle Province o nelle nostre missioni, in buona salute o sofferenti nel corpo e nello spirito, giovani aspiranti e novizi, l’augurio sincero e fraterno di un Santo Natale e di un fruttuoso Anno Nuovo, pieno della grazia di Dio e della presenza della Bella Signora, nostra Madre e Patrona.

Le feste natalizie che cadono alla fine dell’anno civile e all’inizio di un nuovo anno liturgico sono per noi un momento particolarmente propizio per incontrarci idealmente in un abbraccio fraterno e anche per fare un bilancio del tempo che nel suo scorrere inesorabile e veloce attraversa e segna nel bene e nel male non solo la vita del mondo e della Chiesa ma anche la nostra vita personale, comunitaria e apostolica.

Auguro a me e ad ognuno di voi che la luce della stella apparsa un tempo nel cielo di Betlemme, continui ad illuminare oggi la nostra vita religiosa e la nostra storia personale perché possiamo vederle come luogo privilegiato dell’incontro con Dio e con fratelli e inoltre come luogo in cui viene accolta e si realizza concretamente la salvezza portata da Cristo.

1. Il religioso è un profeta

In occasione dell’assemblea autunnale della USG (Unione Superiori Generali) a Sacrofano, nei pressi di Roma, svoltasi attorno al tema: “Sinodalità: un rinnovato appello alla profezia della speranza”, è stato ribadito con forza che Il religioso per sua natura ha la scomoda e non facile missione di essere un autentico profeta nella Chiesa e nel mondo, anzitutto con la sua vita, e poi con la sua parola. Inoltre il religioso è colui che ha anche l’arduo e singolare compito di individuare i segni e ascoltare le voci che parlano della presenza di Dio prima di tutto nel quotidiano della sua propria vita e quindi in quello dell’umana esistenza. In altre parole è colui che, come profeta, è ancora in grado di cogliere e leggere la realtà con gli occhi di Dio per cui non solo deve vivere di speranza ma la deve promuovere e seminare abbondantemente attorno a sé.

Il religioso, ancora, ha come missione nella Chiesa e nel mondo di scoprire e indicare nuovi e possibili cammini da percorrere insieme alla propria comunità e al popolo di Dio per corrispondere al meglio alle richieste e alle esigenze del Vangelo. Questo cammino compiuto in modo sinodale, è fatto di ascolto, preghiera, dialogo e discernimento. Essere Chiesa e essere comunità insieme deve diventare un abituale stile di vita da perseguire costantemente, una forma da assumere con fiducia e coraggio e una missione da compiere con speranza ed entusiasmo non da soli ma insieme.

La vita religiosa, nel suo insieme, sta facendo suo l’anelito e il sogno di Papa Francesco di vedere una Chiesa non solamente rinnovata nelle sue strutture, ma soprattutto più evangelica, più povera e più vicina ai più fragili, convintamente in uscita e quindi fondamentalmente missionaria. Come tutti i religiosi anche noi, missionari della Vergine piangente de La Salette siamo chiamati a non sottrarci a questo impegno che è allo stesso tempo personale ed ecclesiale come pure a dedicare tutte le nostre attenzioni ed energie umane e spirituali a declinare il nostro carisma con le esigenze e le necessità attuali della Chiesa e del mondo di oggi.

2. Verso il Capitolo Generale 2024

Come già più volte annunciato, tra qualche mese, all’inizio del nuovo anno, celebreremo in terra malgascia il 33° Capitolo Generale della nostra Congregazione. Invito tutti, aspiranti, novizi, religiosi giovani e anziani e Laici Salettini, amici e benefattori, a vivere questa attesa e questo momento davvero speciale per noi tutti come un Kairós, un tempo favorevole ed una occasione propizia, abitati dallo Spirito, per una nuova ripartenza nel campo della nostra vita religiosa e missionaria. Il Capitolo, è facile immaginarlo, ci spronerà a riappropriarci con uno spirito nuovo della ricchezza del nostro carisma, a presentarlo con coraggio e a farlo vivere con gioia a tutti coloro che la Provvidenza metterà sul nostro cammino pastorale di religiosi e di sacerdoti salettini. Questa sarà per noi una sfida impegnativa e salutare che dovremo saper accogliere responsabilmente con tanta umiltà e fiduciosa speranza.

3. Provincia Italiana in Festa

Il giorno 8 dicembre la Provincia Italiana ha vissuto un momento davvero storico, grazioso e gioioso con l’ordinazione diaconale di Fr. Luca Anderloni, di origini veronesi. Questo evento è degno di essere particolarmente ricordato in quanto è avvenuto dopo oltre 25 anni dall’ultima ordinazione sacerdotale. Un altro momento storico sarà la emissione dei Voti Perpetui di Fr. Antón Rodriguez, spagnolo di origine, che avrà luogo il 31 dicembre di quest’anno nella nostra comunità di Torino. Due segni di speranza sia per la Congregazione che per la Provincia Italiana. Auguro a questi due giovani adulti, supportati dall’affetto e dalla preghiera di tutti noi, d’essere sempre fedeli e perseveranti nella loro vocazione religiosa e missionaria sotto lo sguardo materno di Maria.

4. Giubileo sacerdotale

Approfitto di quest’occasione per ringraziare dal profondo del cuore tutti coloro che, vicini o lontani, mi hanno accompagnato con l’affetto e la preghiera nella celebrazione del 50° anniversario di ordinazione sacerdotale. Tutti, nessun escluso, ho portato con me all’altare nel momento della messa giubilare. Ringrazio anche i confratelli, vivi o defunti, che in questi cinquant’anni, in un modo o nell’altro, mi hanno sostenuto e incoraggiato a vivere in spirito di servizio il dono del sacerdozio come missionario salettino. Sono loro altamente riconoscente anche per l’esemplarità della loro vita religiosa e la testimonianza del loro zelo apostolico che hanno plasmato molto il mio essere religioso e sacerdote. Che la Bella Signora de La Salette, nostra madre e Patrona, benedica e protegga tutti ed ognuno.

5. Saluti

Desidero estendere questi voti augurali ai nostri amici Laici Salettini che, ovunque nel mondo, si impegnano a far conoscere il messaggio della Madonna piangente de La Salette e a incarnare nella loro vita e negli ambienti loro congeniali la ricchezza del carisma della riconciliazione. Il mio augurio va, inoltre, alle Suore de La Salette che in tante realtà missionarie collaborano con noi e in modo tutto particolare al santuario de La Salette/Francia ove condividiamo insieme il peso e la sfida dell’accoglienza e dell’accompagnamento dei pellegrini che salgano sulla santa Montagna provenienti da diverse parti del mondo.

Che la nascita del Salvatore renda forte la nostra fede, costante la nostra speranza, e visibile e gioiosa la nostra carità e comunione fraterna.

La Bella Signora de La Salette ci aiuti ad accogliere con gioia suo Figlio nella nostra vita e nella nostra missione e ci accompagni con costanza e tenerezza materna nel cammino sinodale verso la celebrazione del prossimo Capitolo Generale.

Buone Sante Feste natalizie!

Fraternamente vostro,

P. Silvano Marisa MS

Superiore Generale

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