Verso la privatizzazione della fede

  1. 1.Al suo ritorno, Gesù troverà la fede per strada
  2. 2.Un’altra visione della fede
  3. Ritorno all’essenziale della fede secondo il messaggio della Salette

Riflettendo sulla secolarizzazione che colpisce tanti Paesi dell’Occidente, mi viene in mente una domanda che Gesù stesso ha posto : « Il Figlio dell’uomo, quando verrà, troverà la fede sulla terra » ? (Luca 18,8). A questa domanda, molti sostengono che la fede scomparirà con la Chiesa. Da un lato, hanno ragione perché nel mondo di oggi, soprattutto in Occidente, sono tante le chiese vuote la domenica. Secondo l’espressione della Madonna a La Salette, solo alcune donne anziane vanno a messa. I giovani fuggono dalle parrochie; invece di andare in chiesa, preferiscono visitare i centri commerciali. E’ la ragione per laquale molti dicono che i centri commerciali sono diventati le nuove cattedrali del nostro tempo. Nelle grandi città del mondo, infatti, se uno vuole incontrare i suoi amici, gli basta fare un giro in questi luoghi di ritrovo. Cambiano veramente le cose : molti cristiani hanno abbandonato la chiesa e non vanno più lì per pregare ma per fare il turismo. Ecco perché molti sostengono che, al suo ritorno, Gesù non troverà più la fede sulla terra.

La mia riflessione sul comportamento dei cristiani di oggi non mi permette però di condividere perfettamente questo punto di vista. E’ vero che tante sono le chiese quasi vuote la domenica in Occidente ; ma chiesa vuota non significa necessariamente assenza di fede. Anche se la casa di Dio è vuota, il cuore dell’uomo non è mai vuoto ; c’è sempre uno spazio per Dio dentro di noi. L’essere umano, infatti, è un essere finito fatto per l’infinito. Chi di noi pùo dire con certezza che coloro che non frequentano più la chiesa sono veramente senza vita spirituale ? Non hanno perso completamente la fede ; ma è piuttosto il loro modo di vivere la fede, che cambia. Andare a pregare in chiesa non è più interessante per molti cristiani ; preferiscono pregare da soli a casa. C’è poca gente durante la messa domenicale, ma se il parroco organizza qualche processione in onore dei santi, le strade sono gremite di gente. Anche i non credenti ci tengono. Le processioni diventano un elemento essenziale della fede di tanti cristiani. Il Dio degli uomini di oggi non rimane più da solo in chiesa ma esce per strada e fa il giro della città con la gente. Certamente quando il Figlio dell’uomo verrà, troverà ancora la fede sulla terra, ma solo per strada. Se vogliamo che Gesù ritorni in chiesa, dobbiamo cambiare la nostra visione della fede.

C’è una grande sfida che la Chiesa deve affrontare in Occidente : la privatizzazione della fede. E’un problema legato al cambiamento della mentalità. Cambia la mentalità e cambia anche la visione della fede. Abitualmente quando si parla di essa, si fa sempre riferimento alla Chiesa : l’appartenenza alla Chiesa, infatti, è un’ espressione di une fede vissuta. Nel mondo odierno però, molti cristiani pensano che la fede sia piuttosto un fatto privato del credente, cioè una cosa da vivere da solo senza Chiesa o comunità. Credono in Dio ma non appartengono a nessuna parrocchia ; pregano da soli ma non in comunità. Anche se si va in chiesa qualche volta, ci si va solo quando la comunità parrocchiale non è presente. Si agisce da soli e non ci si vuole sottomettere a nessuna autorità religiosa. Questa situazione ci permette di concludere che siamo veramente in cammino verso la privatizzazione della fede. L’Occidente ha privatizzato l’economia e vuole anche privatizzare la fede. Tale atteggiamento conduce però ad un pericolo : la perdita dell’essenziale.

La privatizzazione della fede è una minaccia per tutta la Chiesa. E’ una minaccia perché molti cristiani insistono soltanto sulla dimensione personale di essa. Certamente la preghiera personale o individuale fa parte integrante della vita cristiana ; un vero cristiano deve saper pregare da solo. Nel Vangelo, infatti, Gesù stesso si ritira spesso a pregare da solo nel luogo silenzioso. Non dovremmo dimenticare però che la fede cristiana ha anche una dimensione comunitaria o ecclesiale. Gli Atti degli apostoli ci raccontano che i primi cristiani pregavano in comunità e celebravano insieme l’eucaristia. E’ questa dimensione comunitaria della fede che i cristiani di oggi minimizzano un pò. Poi, privatizzandola, lasciano da parte tutti i sacramenti. Per i partigiani della « fede fai da te », infatti, non c’è né comunità, né sacramenti : ognuno per conto suo. Non si rendono conto che essi costituiscono una parte essenziale della fede cristiana; la Madonna l’ha già ricordato nel suo messaggio a La Salette.

Il messagio de la Salette ci può condurre all’essenziale della fede. Durante la sua apparizione sulla montagna, infatti, la Madonna ci ricorda anzittuto l’importanza della messa domenicale : « D’estate, a messa vanno solo alcune donne anziane. Gli altri lavorano di domenica. D’inverno, quando non sanno che fare, vanno a Messa, ma solo per burlarsi della religione » (NDS). Insistendo sul rispetto del settimo giorno, la Madonna mette in evidenza la dimensione comunitaria ed ecclesiale della fede cristiana. Anche se i cristiani hanno bisogno di stringere un’ amicizia personale con Dio, devono anche imparare a pregare insieme. Così hanno fatto i primi cristiani e gli apostoli nell’attesa della venuta dello Spirito Santo.

Poi, la Vergine Maria ha anche sottolineato l’importanza dei sacramenti nella vita dei credenti, in modo particolare il sacramento dell’eucaristia e quello della riconciliazione. Infatti, l’insistenza sul riposo domenicale non è soltanto un riferimento alla natura comunitaria della fede, ma è anche un invito a partecipare all’eucaristia. E’ tutto il popolo di Dio che si deve nutrire di tale sacramento secondo il messaggio della Madonna. Ricordiamo però che là dove non c’è Chiesa, non c’è eucaristia.

Infine, mettendo l’accento sulla conversione, la Madonna ci invita a rivalorizzare il sacramento della riconciliazione, parte fondametale della nostra fede. Tutto il messaggio della Salette, infatti, è un invito alla riconciliazione. E’ un messaggio sempre attuale che può aiutarci ad affrontare i problemi della privatizzazione della fede; leggendolo, vediamo chiaramente che i sacramenti sono importanti nella vita dei credenti e che Dio ha sempre bisogno della Chiesa.

                                                             Abdon Alphonse Randriamirado ms

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